Parco delle Madonie

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Il Parco delle Madonie è un Parco Naturale Regionale istituito nel 1989. Esso è costituito da quindici comuni pertinenti alla provincia di Palermo: Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Grattelli, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi, Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato e Sclafani Bagni.

Veduta delle Madonie

Veduta delle Madonie - foto di lorca56

Il Parco, che ha un’estensione di quasi 40 mila ettari, abbraccia il complesso montuoso della Madonie sito sulla costa settentrionale della Sicilia. La sua importanza è dovuta ovviamente alla grande ricchezza di specie della flora e della fauna che preserva, al punto da coprire una larga percentuale delle tipologie botaniche e animali ospitati nella regione siciliana.

Della gestione di questo patrimonio naturalistico d’inestimabile valore si occupa un Ente preposto che ha sede a Petralia Sottana e il cui direttivo viene rinnovato ogni cinque anni. Sono previste quattro zone di tutela, a seconda del livello coercitivo esercitato, che va dalla protezione assoluta ad una minore rigidità di tutela.

Residuo di Faggeta

Residuo di Faggeta - foto di lorca56

Il complesso montuoso delle Madonie colpisce lo sguardo per la sua imponente varietà. Il mosaico di picchi infatti registra una natura calcarea nella zona centrale ed una argilloso-sabbiosa nelle aree periferiche. Tra le vette più alte abbiamo Pizzo Carbonara (1979 m), Pizzo Antenna (1977 m) e Monte Ferro (1906 m). Le Madonie sono idiograficamente molte ricche: l’origine di fiumi e torrenti sembra risalire a ben 500 mila anni fa, e il più occidentale di questi è l’Imera settentrionale, lungo 30 km, che nasce da una zona montuosa a quota 1000 m circa.

Campo di grano

Campo di grano - foto di lorca56

E’ possibile suddividere l’area del Parco in tre zone precise: l’Imera settentrionale, l’Imera meridionale con la Valle del Salso e la Valle del Pollina. Sono questi i tre nuclei intorno a cui ruotano le Madonie, nate da sconvolgimenti geologici risalenti dai 40 ai 60 milioni di anni fa e spesso interessate anche da fenomeni di natura carsica.

Come ricordato, il Parco è lo scrigno di un tesoro di esseri viventi, spesso custodendo delle unicità: è il caso dell’Abete dei Nebrodi (termine con cui in passato s’indicavano le Madonie) e l’Astragalo dei Nebrodi (vale quanto detto poc’anzi). La fauna è anch’essa rigogliosa e contempla un curioso ibrido: il cinga-maiale o suido, nato dall’incrocio di maiale e cinghiale e particolarmente rilevante per l’equilibrio degli ecosistemi locali.

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