Castellammare del Golfo

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Castellammare del Golfo è un brillante comune costiero appartenente al Golfo di Trapani e affacciato sull’omonimo golfo. L’economia della comunità, composta da circa 15000 abitanti, era in passato, più che oggi, fondata sulla pesca e sull’agricoltura, mentre tuttora il turismo svolge un ruolo sempre più importante nella valorizzazione culturale, oltre che prettamente marittima, dei luoghi.

Panoramica Castellammare del Golfo

Panoramica Castellammare del Golfo - foto di fazen

Frutto tra i più antichi della storia della Sicilia, oggi Castellammare del Golfo offre al turista non solo le vestigia del suo passato ma anche gioielli di architettura religiosa e civile che riservano sorprese gradevoli passeggiando lungo le sue strade.

Castellammare tra il suo inequivocabile nome dal bellissimo fortino prospiciente l’azzurro del mare, una costruzione di difesa il cui primo nucleo sembra risalire agli Arabi, che giunsero qui al principio del IX secolo e che denominarono il centro Al Madarig, ovvero la Scalinata, forse in riferimento all’insieme di gradini che dall’alto della fortezza conduceva giù, verso il porto. Costruito su uno sperone di roccia a ridosso del mare, il Castello veniva collegato alla terraferma per mezzo di un ponte di legno, ed è stato poi ampliato da Svevi e Normanni, e nel corso dei secoli è passato di mano in mano fino a divenire oggi proprietà pubblica. E’ questo insomma uno dei cuori palpitanti del comune, e un itinerario locale non può che cominciare da qui.

Fortino di Castellammare del Golfo

Fortino di Castellammare del Golfo - foto di dottorpeni

Le costruzioni civili di Castellammare includono anche Palazzo Crociferi, in origine un convento, oggi sede del Municipio e adibito a Sala Consiliare.

Ma è nella sfera religiosa, come spesso avviene per i piccoli comuni delle province siciliane, che riscontriamo ancora un notevole fervore. A Castellammare ha luogo, al trascorrere di ogni due anni, una rievocazione storica volta a rappresentare agli occhi di noi moderni l’attacco del porto operato dalla flotta inglese e bloccato, secondo la leggenda, dall’intervento di Santa Maria del Soccorso, oggi la patrona del paese. Oggi il simulacro della patrona è custodito nella Chiesa Madre, sorta sulle rovine di una precedente, inaugurata nel 1726 e suddivisa in tre navate impreziosite da affreschi pregevoli, dalla statua maiolicata della Madonna di cui si è appena detto, e da un’acquasantiera secentesca. Nei pressi del Castello sorge l’antichissima Chiesa della Madonna del Rosario, che sembra sia stata eretta intorno al 1100, ovvero in periodo normanno, e ha una particolarità: custodisce una Madonna Nera con bambino, vero e proprio gioiello sito in questo piccolo edificio. Notevoli età vantano pure la Chiesa del Purgatorio, risalente al XIV secolo e arricchita da opere sei e settecentesche, e quella di Maria Santissima Annunziata, costruita nel XVI secolo, a cui un tempo era annesso un convento carmelitano oggi scomparso.

Particolarmente bello è il braccio di costa pertinente a questo comune trapanese: si alternano la spiaggia di sabbia finissima della Playa, tratti rocciosi e calette poste a nord ovest del centro abitato. Ma al mare si accompagna anche il Monte Inici, che apre a diverse grotte: da quella di s. Margherita a quindici metri sul livello del mare, a quella dell’Eremita che si sviluppa per ben 4500 metri, per non tralasciare la grotta subacquea della Ficarella posta nella riserva naturale dello Zingaro. Tra questi anfratti, la Grotta di Santa Margherita è forse quella che dona le sorprese più grandi: infatti vi sono state rinvenute pitture sacre medievali e più antiche rovine di una postazione per la lavorazione del pesce, nonché della preparazione del garum, la bevanda a base di pesce appunto tanto amata dai Romani e sulla cui composizione ancora permangono dubbi ai moderni. Castellammare, per la precisione, giace alle pendici nord del Monte Inici, seconda vetta più alta del complesso di cui fa parte, denominato “Monti di Castellammare del Golfo”, e la cui cima raggiunge i 1064 m s.l.m.

Costa di Castellammare del Golfo

Costa di Castellammare del Golfo - foto di Ruggere Poggianella

Il tesoro di Castellammare non finisce qui: la visita può abbracciare anche le varie frazioni, da Balata di Baida dove viene organizzato un presepe vivente dai suoi 250 abitanti, a Castello di Baida con ruderi di vetuste mura e torrioni ottagonali, a Guidaloca con la sua spiaggia a guisa di arco e formata da ciottoli, custodita da una torre del Cinquecento, a Scopello che trae il nome dai suoi faraglioni.

Golfo di Castellammare

Golfo di Castellammare - foto di Ondablv

Il mare, come si vede, ritorna prepotente in ogni punto di vista da cui si voglia ammirare Castellammare. E non a caso anticamente Segesta la elesse a proprio porto commerciale, ovvero un Emporion, come lo definivano i Greci e i Romani. Per questo, si può affermare che la storia di questi luoghi ancora riecheggia di passato, laddove si consideri che le navi che andavano e venivano da Segesta non potevano tralasciare di soffermarsi su queste coste ancora oggi di bellezza notevole. E sempre al mare si riallacciano le vicende successive della biografia di questa comunità, cresciuta sempre più in età moderna, fino a trasformarsi nel gioiello attuale della provincia trapanese.

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