Noto

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Splendido frutto del Barocco siciliano, Noto è tra i più rinomati comuni della provincia siracusana con poco più di 24000 abitanti. A seguito dell’ingresso della città nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, oggi il settore turistico registra una crescente espansione, dovuta ai tesori artistici della città.

Barocco

Barocco - foto di !paco!

Protagonista della storia antica della Sicilia, e città natale del condottiero Ducezio che nel V sec. a.C difese la città dalle incursioni dei Greci, il cuore di Noto antica si trova sul Monte Alveria, dove è stato rinvenuto un insediamento dell’Età del Bronzo, a circa 8 km di distanza dal comune.

A seguito del devastante terremoto del 1693, che coinvolse la Sicilia sud orientale, la città, che allora versava in uno stato di grande splendore, venne quasi del tutto distrutta. La sua ricostruzione fu diretta da Giuseppe Lanza, duca di Camastra e rappresentante del Vicerè spagnolo a Noto, e ciò avvenne 8 km più a sud rispetto alla sede originaria. Da qui deriva l’aspetto barocco del centro siracusano, per realizzare il quale è stata utilizzata la tenera pietra locale di un colore quasi dorato. Oggi lo splendore del passato sopravvive nelle scenografiche piazze e nelle scalinate che annullano i dislivelli della città.

Porta Ferdinandea

Porta Ferdinandea - foto di pallotron

Simbolico ingresso a Noto è la bellissima Porta Ferdinandea, realizzata del 1838 quando si apprese la notizia della venuta di Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie. Ad un solo arco, la Porta è inquadrata da due semicolonne con capitello corinzio, e conserva l’aspetto dell’epoca.

Gioiello dell’architettura civile di Noto è il Palazzo Ducezio, posto innanzi alla Cattedrale, e dal caratteristico, sinuoso profilo, il cui piano inferiore è un vero e proprio loggiato. Realizzato tra Sette e Ottocento, Palazzo Ducezio registra negli anni Quaranta del Novecento l’aggiunta di una sopraelevazione che arricchisce l’edificio. Oggi al suo interno troviamo la Sala di Rappresentanza, a pianta ovale e il cui tetto fu affrescato da Antonio Mazza, che volle rappresentare Ducezio nell’atto di indicare il sito su cui sarebbe dovuta sorgere la sua patria, Noto.

Palazzo Ducezio

Palazzo Ducezio - foto di Filippo Seminara

Di fronte al Palazzo Ducezio è la Cattedrale cittadina, dedicata san Nicolò. E’ forse il monumento simbolo del Barocco netino, edificato a inizio Settecento e poi sottoposto a rimaneggiamenti successivi, finchè, nel 1996 non avvenne il disastro. Un difetto strutturale mai notato in precedenza (per edificare i pilastri all’epoca si scelsero ciottoli di fiume anziché conci squadrati) determinò il crollo di un pilone che trascinò giù con se la cupola, la navata centrale e quella destra, nonché l’arco trionfale e il transetto laterale destro. Un vero e proprio disastro, che non ha mietuto vittime e che ha imposto una necessaria ricostruzione, onde ovviare al timore che quel prezioso gioiello del Barocco siciliano fosse inesorabilmente perduto. Dopo anni di ricostruzione e restauro avvenuto nel rispetto delle tecniche edilizie settecentesche, finalmente il 18 Giugno 2007 la Chiesa è stata inaugurata con una solenne celebrazione alla presenza di alte cariche civile ed ecclesiastiche. In questo modo, oggi il visitatore può tornare a rimirare l’interno a tre navate, fiancheggiate da cappelle barocche e sorprendentemente semplice: l’interno infatti si presenta luminoso e bianco, rimandando ovvero allo stadio precedente agli anni Cinquanta, quando erano stati realizzati gli affreschi. I cicli pittorici sono infatti ancora in fase di restauro. La facciata esterna mostra invece lo splendore di sempre, con la sua arenaria, le scalinate ed i due imponenti campanili.

Cattedrale

Cattedrale - foto di spettacolo puro

Altri edifici religiosi di pregio sono la Chiesa del Santissimo Crocifisso, anch’essa settecentesca e barocca, a tre navate, vero e proprio scrigno di una Madonna Bianca, miracolosamente sopravvissuta al disastro di Noto antica. Degne di nota sono anche la barocca Chiesa di s. Carlo al Corso, dedicata a s. Carlo Borromeo, edificata nel XVIII secolo e caratterizzata da una pianta longitudinale a tre navate e dalla facciata mistilinea e convessa, e la Chiesa di s. Domenico, gioiello barocco con facciata a due ordini (dorico e ionico) e con le cinque cupole che sovrastano un ricco interno. Sorge presso l’ex convento dei frati dominicani. Nella Valle dei Pizzoni, troviamo invece il Santuario di s. Corrado, veneratissimo patrono di Noto, la cui celebrazione ricade nel giorno della morte di questo grande eremita, avvenuta il 19 Febbraio 1951. In questo giorno si svolge la processione dell’urna argentea contenente i resti del santo.

San Domenico

San Domenico - foto di fazen

Vestigia della storia più antica di Noto provengono dalla celebre Villa del Tellaro, ricca residenza romana scoperta nel 1971. Dopo un’opera di riqualificazione nel 2008, a trent’anni dagli scavi, la villa è oggi fruibile al pubblico, offrendo un vero e proprio spettacolo con il corpo centrale a peristilio e  i preziosi mosaici. Altro sito importante è quello di Eloro, fondata nel VII sec. a.C su una collina prospiciente lo Ionio, per non dimenticarci del sito di Noto antica, il vecchio borgo distrutto dal terremoto del 1693. Purtroppo sono pochi gli studi e le analisi effettuate qui, e si aspetta una riqualificazione degli ambienti.

Non bisogna dimenticare infine il grande scenario paesaggistico su cui di adagia Noto, interessata dall’Oasi Faunistica di Vendicari, dalla Riserva di Cavagrande del Cassibile e dalla spiaggia di Calamosche, nei pressi di Eloro e insignita della Bandiera Blu Legambiente nel 2005.

Cava Grande, cascate

Cavagrande del Cassibile cascate dei laghetti principali - Foto di RedMade

Spiaggia di Calamosche

Vendicari - Spiaggia di Calamosche - Foto di RedMade

Noto dà il nome all’omonima Valle di cui fanno parte altri comuni testimoni del Barocco siciliano: essi sono Catania, Militello, Caltagirone, Modica, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli, e sono entrati nel 2002 nel Patrimonio Unesco grazie al loro altissimo valore artistico e culturale. Un vero e proprio Tour, in grado di condurre il viaggiatore alla scoperta di antico passato e venerande tradizioni.

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