Scicli
RG
A 24 km da Ragusa vi è una perla incastonata nella sua provincia ed affacciata sul mare della costa meridionale della Sicilia: stiamo parlando di Scicli, che con i suoi poco più di 22 mila abitanti, sorge alla confluenza di tre Valli (Val di Modica, di Santa Maria la Nova e di San Bartolomeo), note localmente come Cave.

Veduta di Scicli - foto di Villa Ghimette
La natura del luogo è caratterizzata da un paesaggio rupestre, ricco di grotte carsiche, che ha enormemente favorito la presenza umana in questi luoghi sin dalla preistoria, come testimoniano i ritrovamenti di Grotta Maggiore, per giungere all’età greca e bizantina, di cui restano significative vestigia. Le origini stesse del nome rimandano ad una storia remotissima, e mentre secondo alcuni il termine Scicli indicherebbe l’antica popolazione dei Siculi, noti anche alle fonti egiziane, secondo altri sarebbe possibile identificare questo centro con Casmene, una delle sub colonie di Siracusa. E’ comunque certo che Scicli godette di un ricco e forte passato anche successivamente, sia in età araba che normanna.

Palazzo Beneventano - foto di Mark & Gideon
Il Barocco, che ha in Scicli alcuni dei suoi frutti migliori, ha procurato alla città il privilegio di essere iscritta nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco insieme agli altri centri della Val di Noto. Tra le architetture civili bisogna in primis ricordare il Palazzo Beneventano. Sito ai piedi del Colle San Matteo, il Palazzo mostra due prospetti elegantemente decorati da mascheroni irriverenti. A dir poco stupefacenti le balaustre panciute decorate con animali fantastici, le quali consentono la piena espressione dello stile barocco attraverso il cangiante gioco di luci e ombre reso da esso possibile, il tutto inquadrato da lesene bugnate. Simile per eleganza architettonica è Palazzo Fava, che sia sul prospetto di Piazza Italia che su quello di Via s. Bartolomeo offre uno spettacolo attraverso i balconi barocchi ornati con grifoni e mostri di stile medievale e manieristico. Concludiamo gli esempi di architettura civile con Palazzo Spadaro dall’inconfondibile prospetto curvilineo che segue l’andamento dell’antico Corso e sede di mostre temporanee. La sua architettura è frutto dell’esperienza ottocentesca.

Piazza Busacca - foto di Ricardo Francone
Naturalmente l’arte di Scicli raggiunge le massime espressioni anche e peculiarmente nell’architettura religiosa. La Chiesa di s. Bartolomeo Apostolo è uno scrigno, dalla facciata a torre realizzata nell’Ottocento. Il nucleo originario della Chiesa risale al XV secolo, e l’interno, a croce greca, presenta una singola navata con un prezioso ciclo di stucchi realizzato tra Sette e Ottocento. La Chiesa di s. Giovanni Evangelista è un vero e proprio gioco di linee con la facciata con la faccia concava e convessa a tre ordini, che rimanda all’influsso borrominiano. Gli stucchi e le decorazioni sono ottocenteschi.

San Giovanni Evangelista - foto di PasKualo
Sul sopra citato Colle s. Matteo sorgono le rovine di un Castello sorto probabilmente su un precedente fortino di età bizantina, fortificazione che rendeva l’antico abitato difficile da espugnare. Gli Arabi assediarono l’antico centro, e dalla documentazione è possibile registrare la probabile presenza di un sistema fortificato più esteso, il quale permise la sopravvivenza e la sicurezza delle genti del luogo grazie alla natura rupestre e assai difficilmente conquistabile dell’area iblea.
Scicli offre un mix incredibile di architettura sacra e profana, e il visitatore può rendersi conto delle grandezze del passato solo incamminandosi per le sue vie notevolmente artistiche, senza dimenticarsi di esplorare le grotte del circondario, con le loro testimonianze di un tempo antico mai dimenticato.