Monterosso Almo
RG
Monterosso Almo è un piccolo comune, il più settentrionale della provincia di Ragusa, composto da poco più di 3000 abitanti e sito sui Monti Iblei. Adagiato sul fianco della catena montuosa, si affaccia su un bellissimo panorama come un piccolo gigante addormentato e ricco di storia e tradizioni.
L’uomo ha deciso di soffermarsi ed abitare in questi luoghi da tempo immemorabile. Testimonianze archeologiche ce ne danno infatti pronta contezza: l’ipogeo di Calaforno e il centro abitato di Monte Casasia, scoperti negli anni ’60, sono risalenti allo stanziamento di genti sicule sul territorio. In particolare, l’Ipogeo ha funto sia da sepolcro, sia da abitazione che da luogo di rifugio per i Cristiani in epoca romana. Non esistono ben precisi documenti di età greco-romana, se non la cognizione storica che le popolazioni poi di qui si dispersero per andare a fondare altri centri. Un indizio della presenza bizantina è invece possibile riscontrarlo lungo la strada che da Monterosso conduce a Vizzini: qui infatti si trovano delle grotte, dette dei Santi, con alcuni affreschi.
Da allora il centro è cresciuto, subendo una drammatica battuta d’arresto nel terremoto del 1693. Nella fase post sismica, Monterosso è stata ricostruita in cima al monte cominciando ad assumere la configurazione urbanistica attuale.
Come spesso accade nei piccoli centri delle province siciliane, la devozione religiosa è sempre molto forte e si addensa intorno ad edifici ecclesiastici di primo livello. E’ il caso della Chiesa di s. Giovanni Battista, il cui culto sembra risalire in questi luoghi sin all’età normanna. Si sconosce la data del nucleo originario della Chiesa, ma è possibile ipotizzare il XVI, se non addirittura il XV secolo, e c’è chi pensa si possa andare indietro al secolo precedente. Il terremoto del 1693 non ha distrutto l’edificio, e quanto sopravvisse venne inglobato nella nuova costruzione, destinata a sua volta a subire altre modifiche architettoniche nel tempo. Oggi la Chiesa è suddivisa in 3 navate e custodisce la statua di Santa Maria dei Pericoli, opera del maestro ragusano Cultraro e datata al 1741. Nella piazza su cui si affaccia s. Giovanni Battista è presente anche la chiesa sconsacrata di Sant’Anna e vari edifici neoclassici.
Dirigendosi nella parte basse del paese di Monterosso, è possibile ammirare la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, dichiarata Monumento nazionale. Distrutta dal terremoto più volte ricordato, il ruolo di Chiesa Madre è stato svolto da s. Giovanni Battista mentre procedevano alacremente i lavori di ricostruzione di s. Maria. Oggi l’edificio mostra la bellezza di una facciata realizzata in bugnato secondo lo stile neogotico del XVII secolo. L’interno è suddiviso in tre navate e custodisce un crocifisso ligneo quattrocentesco e due acquasantiere molto antiche, risalenti all’ XI secolo. Monumento nazionale è anche la Chiesa di s. Antonio Abate, che custodisce preziosi quadri: la grande pala del martirio di s. Lorenzo, il battesimo di Costantino e la Madonna del Carmelo.
Bell’esempio di architettura civile è Palazzo Zacco. Si tratta di una dimora nobiliare acquistata dall’omonima famiglia ad opera del barone Melfi di Sant’Antonio nel XIX secolo. E’ un edificio in stile barocco, e presenta balconi con mensole grottesche e dolci.