La Piovra
La Piovra, serie dal 1984 al 2001 dirette dai vari registi: Damiano Damiani, Florestano Vancini, Luigi Perelli e Giacomo Battiato.
Tra le serie televisive che hanno goduto di un incredibile successo in Italia e non solo, va certamente posta La Piovra, la cui stessa longevità, articolata in dieci miniserie tv e protrattasi dal 1984 al 2001, costituisce una testimonianza chiara di tutto questo.
Naturalmente, titolo non poteva essere più azzeccato per disegnare il profilo di una criminalità latente in Sicilia che sempre più, serie dopo serie, va estendendo il suo campo d’azione e di dominio fino ad assurgere all’importanza della scena malavitosa internazionale. Stagione dopo stagione, le puntate incentrate sulla lotta delle Forze dell’Ordine a questo mostro dai cento tentacoli delineano un inquietante scenario dove spesso finanza, politica e malaffare compongono un legame indissolubile.
Data l’estensione cronologica delle serie, risulterà chiaro come siano diversi gli attori che, calcando le scene de La Piovra, più hanno lasciato il segno grazie ad intense interpretazioni: da Michele Placido, interprete dell’indimenticabile commissario Cattani, protagonista delle prime quattro stagioni, a Remo Girone, a Patricia Millardet, Giuliana De Sio e Raoul Bova. Naturalmente, diversi sono anche i registi che si sono succeduti nelle riprese: da Damiano Damiani a Vancini, Perelli e Battiato.
Set principale delle stagioni è stata la città di Trapani, posta alle estremità nord occidentali della Sicilia. Certamente restano indimenticabili le scene che gettano, per così dire, una luce a 360 gradi non solo sulla conformazione urbanistica di quella che rappresenta la città tipica siciliana, con un’estensione assai capillare sul territorio comunale, frutto alle volte di un’edilizia selvaggia, ma anche sul fondamentale retroterra agricolo.
In queste zone, spesso arretrate, nidificano le trame più nascoste e inaccessibili della mafia, per poi trovare nella città la necessaria base d’appoggio per spiccare il volo.
Una serie così lunga registra un continuo mutare di set, ed è così che nelle ultime stagioni anche la città di Catania viene a fungere da sfondo, con quell’Etna che come un gigante silenzioso osserva i mali che si perpetrano di continuo sul suolo siciliano.
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