Zafferana
CT
Zafferana Etnea è, come già attesta il suo nome, un comune in provincia di Catania, che con i suoi circa 9 mila abitanti sorge ad oltre 500 metri di altezza sul livello del mare. La possiamo considerare come una delle porte di accesso alle sommità del vulcano più grande d’Europa, alle cui pendici Zafferana sorge, adagiando i suoi confini attraverso tre monti, Zoccolaro, Pomiciaro e Fior di Cosimo, disposto parallelamente in lunghezza alla costa ionica. Ma Zafferana è anche una sorta di terrazza scenografica, una quinta su cui agiscono antiche tradizioni e bellezze moderne.
Centro posto sulla strada romana che da Taormina portava a Catania, esso oggi raccoglie gran parte della sua storia nella propria edilizia religiosa. Ce ne dà anzitutto primaria testimonianza la sua Chiesa Madre, intitolata a Santa Maria della Provvidenza, il monumento più importante della città. La scalinata in nera pietra lavica ci conduce ad una chiesa dal contrastante prospetto bianco in pietra di Siracusa, eretto secondo uno stile che raccoglie rimandi barocchi e richiami al liberty. La bellezza dell’esterno è pareggiata dall’interno, ricco nelle sue tre navate disposte a croce latina con cupola che sorge sul transetto. La costruzione dell’edificio sacro risale al 1731 ed ha subito vari restauri nel corso del tempo, anche a causa dei frequenti fenomeni sismici che si abbattono sull’area etnea. Il visitatore può ammirare pregiata mobilia religiosa nonché simulacri di notevole valore artistico.
Altri esempi pregnanti dell’architettura religiosa di Zafferana sono la Chiesa di s. Maria delle Grazie, costruita anch’essa in stile liberty con la facciata ospitante una nicchia con la statua della Madonna, mentre l’interno a navata unica ospita un bel simulacro ligneo, a rimando dell’originale progetto dell’alzato che prevedeva una costruzione interamente in legno, pertinente ad una proprietà privata; e il Capitello della Madonna della Provvidenza. Esso è in realtà un altare dedicatorio posto nel luogo ove si è arrestata miracolosamente la colata lavica del 1992 che incombeva sulla città: si tratta di un monumento fortemente voluto dalla cittadinanza a ricordo del tragico, ma scampato pericolo.
Tra le architetture civili sono degni di menzione il Palazzo comunale, posto nella centralissima piazza Umberto I, a coronare col suo stile liberty e l’elegantissimo prospetto cinto da due scalinate il cuore pulsante della città, e la Villa Manganelli, in contrada Sarro, un bellissimo esempio di residenza signorile appartenuta alla nobile famiglia dei Paternò-Manganelli. La villa ha il suo prospetto principale rivolto ad est e recenti restauri ne hanno riportato alla luce la più autentica bellezza, effigiata in uno stile particolare detto della Secessione Viennese, movimento artistico di fine Ottocento che è giunto a propagarsi sino negli Stati Uniti. L’interno registra bellissimi pavimenti liberty e affreschi anch’essi risaltati dal loro recupero artistico recente. Attualmente la Villa è di proprietà dell’Ente Parco dell’Etna, poiché occorre ricordare come tutta Zafferana rientri nel territorio del Parco teso a valorizzare il panorama naturalistico e culturale dell’area etnea.
Da non dimenticare il Parco Comunale, al cui interno si trovano opere di arte contemporanea in ferro battuto e la villa dei Principi Marano, altro esempio del liberty locale. E’ presente anche un moderno anfiteatro sede di numerosi eventi, specie nel periodo estivo.
Concludiamo questa panoramica su Zafferana ricordandone un venerando guardiano: un albero antico di seicento anni, il più vecchio esemplare, probabilmente, di leccio sito in contrada Carlino, il quale sembra vegliare su una città di grande richiamo turistico.