Lampedusa
AG
L’isola di Lampedusa è la più grande dell’arcipelago delle Pelagie, e appartiene amministrativamente alla provincia di Agrigento. Essa si trova in verità più vicina alle coste africane che a quelle siciliane, e ha rappresentato in tutta la sua storia un vero e proprio crocevia di popoli diversi.
Con una superficie di circa 20 km quadrati, Lampedusa offre ai suoi visitatori incantevoli scenari marini, e procedendo dal suo porto lungo il profilo costiero si assiste a tutto un susseguirsi di spiagge e piccole cale d’interesse naturalistico e morfologico, come Cala Croce e Cala Galera. Direttamente prospiciente la costa occidentale di Lampedusa è l’Isola dei conigli, un affioramento di 4,4 ettari il cui nome è frutto di un’errata traduzione dovuta non all’inglese rabbit (“coniglio” per l’appunto), bensì all’arabo rabit, che invece vuol dire “collegamento”. In passato, infatti, un esile istmo di sabbia collegava la costa all’Isola dei Conigli, oggi nota e soprattutto protetta perché le tartarughe marine vengono a depositare le loro uova sulla sua spiaggia.
Questi territori sono posti sotto la protezione della Riserva naturale orientata Isola di Lampedusa, per la particolare fragilità delle creature animali che qui si ritrovano (oltre alle citate tartarughe, anche diverse specie di uccelli).
Carattere particolarmente selvaggio presenta invece il litorale settentrionale, dove si alternano una serie di scogli e linee costiere frastagliate, e dove è possibile visitare una particolare caverna naturale, che consente l’accesso solo a nuoto e custodisce una spiaggia sabbiosa.
Degno d’interesse pure Capo Grecale, che costeggia una baia prediletta dai sub che vengono attratti dalla ricchezza dei fondali marini, e che funge da stazionamento di numerosi natanti. Da qui è poi possibile raggiungere altre cale che riportano al versante meridionale dell’isola, non lontano dal locale aeroporto.
Una visita a Lampedusa si configura dunque come un’esperienza completa, capace di coniugare bellezza del mare e della natura allo spettacolo offerto dalla fauna, senza dimenticarsi della storia millenaria di questo approdo amato dai naviganti delle diverse civiltà greca, romana e araba, che hanno lasciato qui tracce significative del loro passaggio.